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Il sottosterzo

Per definire in modo semplice ed immediato il sottosterzo, per ora ci accontenteremo di dire che si verifica quando la nostra auto “non gira” in modo proporzionale all’angolo di sterzo. L’auto tende ad andare dritta e a non chiudere le curve, difetto molto odiato dai piloti di tutte le categorie.

La causa primaria del sottosterzo è la mancanza di equilibrio tra l’aderenza dell’asse anteriore e quella del posteriore. Le ruote anteriori perdono aderenza, scivolando verso l’esterno, mentre le posteriori mantengono il grip.

L’immagine seguente mostra la linea desiderata dal pilota (verde) e la linea effettiva dell’auto sottosterzante (rossa).

sottosterzo accademia simracingE’ ben visibile (linea rossa), come a partire dal punto di ingresso, l’auto non sterza, e quindi non si inserisce, quanto avrebbe voluto il pilota con l’input al volante, manca il punto di corda e infine esce molto larga in corrispondenza del punto di uscita.

traiettoria sottosterzanteCome si manifesta il sottosterzo

Quando si verifica il sottosterzo e le ruote anteriori perdono aderenza, accade in modo abbastanza prevedibile, e la soluzione è abbastanza semplice. Il sovrasterzo, di contro, con la perdita di aderenza delle ruote posteriori, è ben più complicato da gestire.

La sensazione trasferita al pilota quando si innesca il sottosterzo è molto sottile e ci vuole una certa sensibilità per avvertirla prima che la traiettoria venga compromessa. Quando l’auto si inserisce in curva lo sterzo ha normalmente un “peso” ed una resistenza tipico; se in prossimità del punto di corda le ruote anteriori iniziano a perdere aderenza, e quindi a scivolare, lo sterzo risulterà progressivamente più leggero.

Il pilota, una volta resosi conto di aver mancato la corda e di essere largo, potrebbe avere l’istinto di aumentare ulteriormente il grado di sterzo, ma questo è un errore, una manovra inutile, anzi dannosa. Le gomme anteriori sono ormai ben oltre il limite dell’aderenza, e sono impossibilitate a mantenere la direzione; inoltre, se dovessero riprendere grip improvvisamente si ritroverebbero puntate nella direzione sbagliata.

Alle primissime avvisaglie di sottosterzo bisogna evitare di aumentare l’angolo di sterzo; bisogna anzi mantenere l’auto al limite dell’aderenza senza bruschi input su sterzo e pedali, mentre per ritrovare il grip perduto sarà necessario ridurre dolcemente la velocità.

Per avere la sensibilità necessaria a sentire il sottosterzo è importante non stringere il volante con forza, altrimenti rischiamo di non percepire i segnali che gomme, sospensioni e telaio ci trasmettono.

Le cause del sottosterzo

 

  1. Bloccaggio in frenata

Se il grip disponibile delle gomme anteriori è totalmente utilizzato per la decelerazione in frenata, l’eventuale input del pilota sullo sterzo per inserire l’auto in curva farà si che le gomme oltrepassino il limite di aderenza in ingresso di curva.

Una volta perso grip all’anteriore, l’unico modo per ripristinare l’aderenza necessaria a percorrere la curva è ridurre la velocità con conseguente perdita di tempo sul giro.

  1. Velocità di inserimento troppo elevata

E’ possibile innescare il sottosterzo semplicemente entrando in curva ad una velocità troppo elevata. Ogni auto, a seconda dell’assetto, delle gomme e delle condizioni del tracciato,  ha una velocità limite per mantenere la giusta aderenza durante la percorrenza di una determinata curva, se la si oltrepassa si perde grip e si va fuori traiettoria.

La manovra errata che può innescare il sottosterzo è il rilascio non graduale dei freni tra il punto di inserimento e il punto di corda; un rilascio violento sposterà peso e grip al posteriore, causando la perdita di carico delle ruote anteriori e il conseguente scivolamento.

  1. Accelerazione repentina in uscita

Nella fase compresa tra il punto di corda e il punto di uscita il sottosterzo può verificarsi soprattutto se l’assetto dell’auto non è perfetto. Durante l’accelerazione il posteriore dell’auto si comprimerà per effetto dello spostamento del peso, lasciando l’asse anteriore scarico e causando uno squilibrio fra il grip dei due assi; le ruote anteriori in questo modo tenderanno a scivolare verso l’esterno spinte dal maggiore grip dell’asse posteriore, allargando di conseguenza la traiettoria..

  1. Assetto non ottimale

Un assetto non bilanciato può essere molto spesso la causa del sottosterzo; l’obiettivo delle modifiche al setup deve sempre essere l’equilibrio tra aderenza dell’asse anteriore e posteriore in tutte le fasi delle varie tipologie di curva.

 

Correggere il sottosterzo

 

Sottosterzo in inserimento

Per inserirsi in curva alla velocità maggiore possibile è indispensabile una transizione dolce e progressiva in fase di rilascio del freno.

Abbiamo detto riguardo all’aderenza che il valore di grip disponibile per ogni gomma è limitato, e la transizione dal 100% di aderenza dedicata alla decelerazione, al 100% di aderenza laterale in curva è un passaggio molto delicato.

Occorre estrema delicatezza anche negli input sullo sterzo; movimenti repentini causeranno perdite premature di aderenza, di conseguenza la velocità di percorrenza della curva sarà inevitabilmente più bassa.

Si può inoltre causare sottosterzo cercando di sterzare per inserire l’auto in curva con ancora il freno premuto al 100%. Nel caso di un eventuale bloccaggio della ruota un cambio di direzione causerà lo scivolamento della stessa. Il questo caso bisogna ridurre la pressione sul freno prima di inserire l’auto, recuperando il livello di aderenza necessario.

E’ inoltre possibile mantenere una lieve pressione sul freno durante l’inserimento per tenere giù il muso dell’auto e avere quel carico che ci può aiutare ad aumentare il livello di aderenza delle ruote anteriori.

Sottosterzo al punto di corda

In corrispondenza del punto di corda la fase di transizione freno-acceleratore è conclusa; anche se per una piccola percentuale, a questo punto il pilota è tornato con il piede sul pedale dell’acceleratore.

Nelle curve di lunga percorrenza la fase di neutralità è prolungata, permettendo al pilota di giocare con l’equilibrio dell’auto per un tempo maggiore. Il sottosterzo a centro curva si contrasta agendo sull’acceleratore, alleggerendolo nel tentativo di trasferire carico all’anteriore, comprimendo le sospensioni e aumentando l’aderenza e la direzionalità delle ruote anteriori, con l’obiettivo ultimo di correggere il fastidioso sottosterzo.

Se ciò non bastasse e l’auto fosse ancora sottosterzante a centro curva, possiamo provare a tenere la pressione sul freno un filo più a lungo in ingresso, oppure a ritardare un attimo la pressione dell’acceleratore.

Sottosterzo in uscita di curva

Con uscita di curva intendiamo la fase compresa tra il punto di corda e il punto di uscita di una curva.

E’ la forma di sottosterzo più diffusa perché i piloti tendono ad accelerare bruscamente senza dosare il gas una volta intravista l’uscita della curva; per effetto dell’accelerazione l’auto si siede, comprimendo le sospensioni posteriori e alleggerendo l’anteriore, aumentando notevolmente il grip al posteriore e riducendo drasticamente la direzionalità delle ruote anteriori.

La tecnica consiste semplicemente nel dosare l’acceleratore in modo tale da non innescare un brusco trasferimento di carico verso il posteriore; una possibile alternativa è quella di forzare un lieve sovrasterzo di potenza, accelerando subito dopo il punto di corda, in modo da far girare l’auto abbastanza per essere in direzione corretta.

Correggere il sottosterzo attraverso l’assetto